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21/07/2016 LA REGIONE LOMBARDIA LEDE IL DIRITTO ALLA SALUTE ALLE COPPIE AFFETTE DA STERILITA’ O DA INFERTILITA’

Il Consiglio di stato boccia la Regione Lombardia sulla decisione di porre a carico delle coppie la fecondazione di tipo eterologo. La giunta Maroni si era rivolta ai giudici amministrativi per chiedere che fosse riformata la sentenza del Tar che aveva dato loro torto: anche in appello, però, il Consiglio di Stato ha bacchettato il Pirellone. “La determinazione regionale di distinguere la fecondazione omologa da quella eterologa, finanziando la prima e ponendo a carico degli assistiti la seconda, non risulta giustificata” e “realizza una disparità di trattamento lesivo del diritto alla salute delle coppie affette da sterilità o da infertilità assolute”, si legge nella sentenza.

La decisione della Regione di far pagare alle coppie, con tariffe che vanno dai 1.500 ai 4mila euro, la fecondazione eterologa (con seme o ovociti esterni alla coppia) risale al 2014, dopo la sentenza della Corte costituzionale che aveva dato il via libera all’eterologa, prima vietata dalla legge 40 del 2003. La decisione di Palazzo Lombardia era stata subito impugnata al Tar da un’associazione, Sos Infertilità onlus. In quell’occasione, i giudici amministrativi avevano dato ragione all’onlus, e bacchettato la Regione, ritenendo la decisione della giunta guidata dal leghista Roberto Maroni “discriminatoria”. Al centro della censura dei giudici, soprattutto la disparità di trattamento tra le coppie lombarde che ricorrono alla fecondazione omologa (con gameti interni alla coppia) e quelle che ricorrono all’eterologa: la prima, infatti, in Lombardia è a carico della Regione. Ingiusto, quindi, secondo i giudici far pagare le coppie che invece devono ricorrere alla seconda.

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