La “secessione dei ricchi” non è uno slogan polemico, ma l’esatta definizione dei processi economici che sottendono al progetto di autonomia differenziata (c.d. proposta Calderoli). Per bloccarla bisogna cambiare buona parte del Titolo V della Costituzione: per questo invitiamo a sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare.
In provincia di Lecco le associazioni Anpi, Arci, FLC Cgil, Renzo e Lucio LGBT+ diritti, Udi, Uil Scuola aderiscono alla campagna indetta dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale per la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge costituzionale volta alla modifica dell’art. 116, comma 3, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3 della Costituzione. (link al testo di legge ed ai commenti http://www.
La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia ha posto in immediata evidenza le intollerabili diseguaglianze, accresciute progressivamente nel tempo e aggravate oggi dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina, nel godimento di diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, la mobilità, il lavoro.
Si è segnalata da più parti la necessità di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’eguaglianza e dei diritti, con la formulazione e implementazione di politiche pubbliche forti finalizzate a ridurre i divari territoriali e consolidare l’unità del paese.
L’urgenza di una iniziativa così indirizzata è in specie sottolineata dalla necessità di attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza secondo le indicazioni e i tempi dati dall’Europa.
Mentre una pericolosa spinta in senso contrario si ricava dalle persistenti richieste di autonomia differenziata avanzate da alcune Regioni senza tenere conto delle esigenze di un’Italia unita e solidale. Spinta che potrebbe oggi concretizzarsi con il Governo Meloni, il cui programma prevede l’autonomia differenziata, affidata per l’attuazione al ministro leghista Calderoli.
La scelta di lanciare una raccolta di firme a sostegno della proposta si giustifica per il fatto che una recente modifica del Regolamento del Senato della Repubblica assicura che una Proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da almeno 50.000 firme come la Costituzione prevede, giunga alla discussione in aula.
Per la raccolta sono concessi sei mesi, cioè entro la fine di aprile 2023. Ciò consente di aprire nelle forze politiche e nell’opinione pubblica una discussione sulla autonomia differenziata, fino ad oggi conculcata in trattative per nulla trasparenti tra il governo e singole regioni, e senza il coinvolgimento del Parlamento.
Il Coordinamento per Democrazia Costituzionale organizza la raccolta di firme a sostegno della Proposta di legge con due modalità:
È un impegno difficile, ma assolutamente possibile, se riusciremo a mobilitare l’interesse delle tante persone che hanno cura della unità della Nazione e della lotta alle diseguaglianze.