Che cosa è l’ideologia Gender, perché qualcuno da tempo si ostina a rimarcare il pericolo del Gender che a detta loro minerebbe l’educazione dei nostri figli? Perché si continua a ripetere come un mantra che qualcuno vuole eliminare la differenza fra maschi e femmina e che si vuole nelle scuole confondere i bambini e dire loro che possono essere alternativamente maschi o femmine o tutte e due. Chi sono i promotori della campagna anti gender e come si stanno comportando?
Può essere utile capire tutto questo, analizzare quanto è accaduto nella vicina città di Cantù. Nel teatro cittadino è in programmazione, per l’11 di febbraio, lo spettacolo “Fa’afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro”, entrato nelle mire di numerosi movimenti antigender, presentato come una minaccia ed un pericolo. Contro questo spettacolo è stata lanciata anche una petizione dal titolo “Stop Gender a scuola: NO allo spettacolo “Fa’afafine”.
Lo spettacolo teatrale, che prende ispirazione dal blog di Lori Duron, narra la storia di Alex, del suo affetto speciale per l’amico Elliot e del tentativo di attraversare insieme ai genitori un complesso processo di graduale comprensione di se stesso. Lo spettacolo viene proposto da tempo alle scuole e qualche giorno fa, sempre nella cittadina di Cantù, è stato proposto fra mille polemiche ai ragazzi.
Gender Fluid: la lettera di una mamma su Fa’afafine.
Qui prendiamo ispirazione da una lettera di una mamma di questi ragazzi pubblicata su “la ventisettesima ora” , il blog del Corriere.it dal titolo “Mio figlio ha visto Fa’afafine a scuola nonostante la protesta degli anti gender” per capire cosa sta accadendo intorno alla polemica sull‘ideologia del gender.
La mamma racconta di essere stata convocata dalla scuola per assistere alla spiegazione dello spettacolo ed ai suoi contenuti, per dare un consenso informato per iscritto dopo che un’associazione di genitori di Bologna aveva diffidato il preside di far assistere i ragazzi allo spettacolo senza l’autorizzazione dei genitori. La mamma, insieme alla stragrande maggioranza dei genitori, firma il permesso ma poi assiste sconcertata a quanto si va muovendo intorno alla vicenda.
Qualche giorno prima dello spettacolo inizia a circolare sui social e su un gruppo FB locale la foto di una bambina, racconta la mamma, con una scritta “Il 31 gennaio decine di BAMBINI verranno portati a vedere uno spettacolo in cui LE DIRANNO CHE NON È FEMMINA E CHE PUÒ SCEGLIERE DI DIVENTARE UN MASCHIO. STOP ALLO SPETTACOLO GENDER FLUÌD FA ‘AFAFINE”. Sotto l’immagine, l’elenco delle scuole e delle classi che assisteranno allo spettacolo, azione che la mamma avverte come un tentativo di denigrare, come per dire «Guardate un po’ chi sono questi genitori scellerati».
Oltre a questo si assiste anche alla diffusione della stessa immagine con un volantino anonimo sui muri della città, alla manifestazione di estremisti fuori dalla scuola che è costretta a fare a porte chiuse un consiglio di istituto dove si dibatte il tema. Inoltre gli integralisti si organizzano e minacciano la loro presenza fuori dal teatro cosi alcuni genitori si organizzano per accompagnare i loro figli allo spettacolo. . Così la mattina dello spettacolo i bambini vengono condotti al teatro fra agenti della polizia, Carabinieri.
Alla fine la mamma assiste allo spettacolo con i figli e riconosce la bontà dell’iniziativa e vede che i bambini apprezzano la vicenda di Alex che viene rappresentata.
Con amarezza la mamma, sconcertata per quanto accaduto afferma, “Gli stessi che hanno preteso che fosse garantito il loro diritto costituzionale di decidere in merito al l’educazione dei loro figli, hanno deciso di limitare il mio (e degli altri genitori e dei nostri figli) esercitando pressioni inaccettabili.
Questa testimonianza aiuta a capire meglio cosa sta accadendo, quali sono gli strumenti che questi estremisti cattolici integralisti stanno adottando, la loro assurda strategia di creare paura per un nemico che non esiste e la loro capacità di fare breccia fra le persone che non conoscono e che, a volte anche in buona fede, aderiscono alle loro campagne diffamatorie tese solo a generare paure.
Ricordiamo qui i principali sostenitori di queste campagne che spesso operano anche nel nostro territorio e tanto attraverso internet con siti fra loro correlati che si rimbalzano a vicenda paure e minacce, e spesso notizie inventate o distorte: “Generazione Famiglia” , Tempi.it, Movimento cristiano lavoratori, Associazione nazionale famiglie numerose, Osservatorio Gender, La nuova bussola quotidiana.it, Famiglia domani, Citizengo.org, Notizieprovita.it, la croce quotidiano.it.
Oltre a queste testate i giornali: Libero , Avvenire, Il Giornale ed alcune forze politiche di centro, destra ed estrema destra uniti a numerosi siti di congregazioni cattoliche integraliste.
Tutte realtà presenti e promotori dei famosi family day e che spesso nelle nostre citta, con l’aiuto e l’appoggio delle parrocchie organizzano conferenze anti gender.