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LA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA E LA MISOGINIA.

Ogni volta che in Italia si parla di diritti per gli omosessuali si scatena sempre un putiferio e da subito, coloro che da sempre si oppongono al riconoscimento di questi diritti, si alleano per introdurre informazioni non corrette all’interno del dibattito pubblico. Già ai tempi della legge sulle Unioni Civili circolavano notizie non corrette, e palesemente costruite ad hoc, per screditare la proposta di Legge e creare inutili paure nell’opinione pubblica. La stessa cosa si sta verificando ora in merito alla proposta di legge Zan che mira al contrasto dell’omotransfobia e la misoginia. Questo scritto serve a fare chiarezza su quello che è la proposta in esame al Parlamento a partire dal 27 luglio.

Non è una nuova legge: infatti il testo della proposta di Legge si basa sull’estensione di una legge già esistente dal 1993 (decreto legge 26 aprile 1993,n.122 convertito con modificazioni, dalla legge 205 dal 26 giugno 1993), la famosa legge Mancino, che sanziona e condanna chi incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

La proposta di legge Zan a queste ultime categorie aggiunge anche le discriminazioni per orientamento sessuale, identità di genere, genere e sesso.

Da chi, pretestuosamente, sostiene che sia una legge liberticida ci piacerebbe capire come mai, una legge esistente da anni che non si è mai rivelata liberticida, lo possa diventare semplicemente perché estesa ad altre categorie. Traducendo semplicemente questo modo di pensare dovremmo costatare che: se la legge  sanziona giustamente chi commette reati d’odio legati sul presupposto di una differenza religiosa può andar bene. Se invece la stessa legge viene estesa a chi commette reati d’odio legati al diverso orientamento sessuale o alla diversa identità di genere allora non va bene e diventa improvvisamente “liberticida”. In entrambi casi la legge infatti si occupa di reati di violenza o incitamento all’odio, basati su una presunta superiorità, e non riguarda le opinioni la cui libertà è sancita,e resta garantita, dall’articolo 21 della costituzione.

La legge in esame vuole colpire anche tutte quelle manifestazioni di violenza, odio e discriminazione che si basano sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, il sesso ed il genere.

Sulla presunta non definitezza dei termini, in specifico quello dell’identità di genere, che viene rilevata come un problema dai detrattori della legge, facciamo notare che essa ha invece un solido ancoraggio giuridico rilevabile nelle sentenze della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale unite a sentenze della Corte Internazionale ed a numerose direttive europee, si veda fra tante la Convezione di Istambul. Risulta allora solo strumentale e totalmente priva di valore tale affermazione.

La realtà è che siamo di fronte ad una campagna orchestrata per delegittimare il percorso legislativo della proposta di legge. Una campagna che si muove nell’unica direzione di creare, attraverso una pretestuosa informazione, paure infondate all’interno dell’opinione pubblica. Non vi è alcuna minaccia alla libertà di espressione ma semplicemente si vuole combattere quei reati che nascono dall’odio e che spesso colpiscono persone omosessuali, transessuali e di genere femminile.

Non solo una legge contro l’omotransfobia. Perché dobbiamo ricordare che non è semplicemente una legge contro l’omotransfobia ma una legge che colpisce anche atti legati alla differenza di genere e che tende a combattere la misogenia; un particolare neppure rilevato da coloro che contrastano il Disegno di Legge, forse perché poco consono alla loro propaganda denigratoria. La propaganda, si sa, è motivazionale e spesso corre il rischio di essere poco lucida, ma un minimo di onestà intellettuale sarebbe sempre ben gradito.

Riteniamo quindi importante affermare che è una legge importante che lavora sia sul campo della sanzione (art.1-4), contro chi commette reati d’odio, ma che impegna lo Stato (art.5-9) anche ad una seria azione di prevenzione per contrastare le discriminazioni fra i cittadini.

Una legge di cui alcune persone hanno bisogno perché nel nostro Paese sono ancora tanti gli atti di violenza nei confronti delle donne, delle persone omosessuali e transessuali. Ragazze e ragazzi picchiati per strada perché si tenevano per mano, donne molestate o uccise, persone transessuali massacrate di botte, giovani insultati per il loro diverso orientamento sessuale. Azioni violente frutto di una cultura in cui la differenza non è un valore o una ricchezza ma un motivo per additare nemici e continuare a mantenere o generare verso di loro odio e minacce.

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