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1 DICEMBRE LOTTA HIV A LECCO: PREVENZIONE E PROTESTA

Un primo dicembre particolare in occasione della Giornata Mondiale contro il virus HIV. Nel corso della giornata come volontari dell’associazione Renzo e Lucio ci siamo mobilitati distribuendo, fra i giovani studenti della cittadina capoluogo, materiale di prevenzione ed informazione. Oltre a questa azione di informazione, quest’anno abbiamo realizzato un’insolito flash mob per ricordare che troppo spesso si trascura ogni forma di prevenzione sia sul virus HIV sia su tutte le altre altre malattie a trasmissione sessuale. Nei giorni antecedenti al 1 dicembre un gruppo di volontari, mascherati di bianco e con il volto coperto da una maschera neutra, sono scesi fra le vie cittadine, nei posti maggiormente frequentati, per cercare di generare interesse ed incutere un pò di timore. I volontari, senza dare alcuna spiegazione, hanno girato fra le vie del centro facendosi riprendere o fotografare.

Gli stessi volontari la mattina del primo dicembre, sempre indossando una tuta bianca, ma a volto scoperto e con cartelli con la scritta “HIV #proteggiti”, hanno distribuito materiale di prevenzione per la città rivelando il senso del flash mob. Dalila Maniaci, presidente di Renzo e Lucio, spiega così : ” Abbiamo voluto dare un segnale, forse per alcuni un po’ inquietante, per ricordare il vuoto di informazione e prevenzione sulle malattie a trasmissione sessuale, ed in particolare sull’HIV. Purtroppo non se ne parla più, si parla solo di Covid, ma il virus dell’HIV continua ad esserci, circolare e diffondersi, anche sul nostro territorio, anche fra i giovani. Vestirci di bianco con il volto scoperto voleva ricordare che anche se nessuno ne parla più il virus c’è ed accompagna le nostre vite e le nostre relazioni. Non parlarne non serve anzi alimenta la diffusione”.

Infatti i dati sono chiari, il virus si diffonde e tante persone si accorgono di essere state contagiate dopo tanto tempo, a causa di insorgenza di alcune malattie e quello e lo spazio che genera nuovi contagi. Non esiste una seria campagna di informazione che spinga le persone a fare test di controllo dopo aver avuto comportamenti a rischio, anzi nella nostra provincia è stato anche chiuso l’unico sportello attivo, anonimo e gratuito, dove poter fare un testa di controllo.

L’azione dei volontari dell’associazione mira quindi a porre il problema della carenza di informazione e prevenzione e vuole sollevare risposte anche dal servizio sanitario che contattato non ha mai risposto alla nostra richiesta di riaprire lo sportello “Punt o Salute”.

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