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09/03/2015 ANCHE A ROMA IL TAR CONTRO ALFANO SULLA TRASCRIZIONE DEI MATRIMONI

Il tar del Lazio ha oggi stabilito che il Prefetto di Roma, su indicazione della circolare del Ministro Alfano, non può annullare la trascrizione delle nozze gay contratte oltre il confine italiano, effettuata dal sindaco Ignazio Marino, che resta quindi valida finché a pronunciarsi non sarà un tribunale civile.

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di due coppie la cui unione era stata trascritta nel registro delle unioni civili del Comune di Roma. A rivolgersi al Tar anche lo stesso Campidoglio. «Avevo sempre affermato che sulla base delle normative nazionali e comunitarie fosse un dovere del sindaco trascrivere un documento di un’unione avvenuta all’estero di due cittadini della mia città – ha commentato Ignazio Marino -. Per me non è assolutamente una sorpresa».

Il Tar ha precisato che «l’annullamento di trascrizioni di matrimoni di questo genere celebrati all’estero può essere disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria». «Il Ministero dell’Interno e le Prefetture, quindi, non hanno il potere di intervenire direttamente», hanno aggiunto i giudici nella sentenza. Sottolineando che «allo stato, non è consentito celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei Registri di stato civile». Ma resteranno trascritti fino a quando qualcuno eventualmente chiederà al giudice civile di pronunciarsi: la legge sullo stato civile stabilisce che l’unico che può farlo è il procuratore della Repubblica.

Il Tar del Lazio ha dichiarato nullo il provvedimento con il quale il Prefetto di Roma il 31 ottobre scorso aveva annullato le 16 trascrizioni, eseguite dallo stesso sindaco Ignazio Marino sul registro dello stato civile dell’anagrafe di Roma, di altrettanti matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero. Il decreto di Pecoraro seguiva la circolare del Ministro dell’Interno del 7 ottobre 2014: Angelino Alfano sollecitava i prefetti ad invitare i sindaci a «cancellare le trascrizioni».

Quindi un’altra importante affermazione di un altro tribunale italiano che ribadisce l’irregolarità del provvedimento ideologico assunto dal Ministro Alfano perché il potere esecutivo non ha competenza per intervenire d’autorità sullo stato civile delle persone».

Ignazio marino ha dichiarato «Tutto questo deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al Parlamento, ma lì sono certo che il presidente del Consiglio Renzi, come ha detto in diverse occasioni, provvederà a sollecitare egli stesso un percorso legislativo , che colmi il vuoto che in Europa esiste soltanto in Grecia e in Italia».

 

 

 

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