La Corte Europea di Strasburgo ordina all’Italia di introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. La Corte europea dei diritti umani ha condannato il nostro Paese per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali italiane che hanno presentato ricorso ai giudici di Strasburgo dopo essersi viste rifiutare dai comuni di Trento, Milano e Lissone la possibilità di fare le pubblicazioni per potersi sposare. Per la Corte è stato violato l’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, quello sul “diritto al rispetto della vita familiare e privata”. I giudici hanno anche sancito che lo Stato Italiano dovrà versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro.
Ora tutti e 47 gli Stati facenti capo alla Cedu sono in teoria costretti a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. “La Corte – si legge nella nota – ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”.