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03/08/2015 MORTA UNA DELLE RAGAZZE ASSALITE AL PRIDE DI GERUSALEMME

Shira Banki, sedici anni, qualche giorno fa ha partecipato alla manifestazione del Pride di Gerusalemme per sostenere la lotta di liberazione ed emancipazione dei suoi amici gay e lesbiche, un fanatico religioso l’ha accoltellata ed ora Shira è morta. Vi sono persone che rispettano gli altri e condividono le loro battaglie, la sete di libertà, la voglia di essere sé stesse, come ha fatto questa ragazzina di sedici anni. Vi sono persone che seminano odio e discriminazione, pensano e s’illudono, di rappresentare un dio ed in nome di quel dio, arrivano ad accoltellare giovani ragazze che manifestano per le strade della loro città. L’assassino era già stato incarcerato per un atto simile compiuto al Pride del 2005, tutti dicono, un estremista fondamentalista religioso. Ma questo estremista non viene dal nulla, è vissuto e si è formato alla scuola di altri che ogni giorno fomentano odio e discriminazione, che ogni giorno pretendono, in nome della natura e del dio che l’avrebbe creata, chi è buono e chi no, chi è peccatore e chi illuminato. Una cultura religiosa dell’odio che spesso vediamo e percepiamo intorno a noi, anche nel nostro Paese e purtroppo sempre più in questo periodo. Estremisti religiosi, mano nella mano con estremisti di destra, possono anche chiamarsi Sentinelle, definirsi difensori di famiglia e bambini, appoggiarsi a prelati cattolici ed alla loro campagna di diffamazione nei confronti di gay e lesbice, ma restano pur sempre propagatori di odio. L’amore può essere contagioso, lo dice anche la religione, ma purtroppo anche l’odio che genera la violenza, lo dice la dura realtà della vita di Shira.

 

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