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MATRIMONI GAY: ANTI-COSTITUZIONALI ?

Facciamo il punto settembre 2012
Uno tra i tanti temi di cui si sente dibattere in questi giorni riguarda l’introduzione dei matrimoni gay anche nel nostro paese.
Coloro che si dicono contrari spesso adducono tra le varie motivazioni il fatto che il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia vietato dalla nostra costituzione e quindi la sua introduzione richiederebbe una modifica della carta costituzionale.
Potremmo ribattere che la costituzione non è immutabile e che la Spagna, ad esempio, ha appositamente modificato la propria costituzione, sostituendo la dicitura “marito e moglie” con il neutro “coniugi”. Oppure che la nostra costituzione non ha nemmeno bisogno di questa modifica, in quanto usa sempre e solo termini neutri e non parla mai esplicitamente di uomo e donna.
Tuttavia, tralasciando le opinioni personali, che in questi giorni sono state espresse fin troppo in abbondanza, come stanno effettivamente le cose ? I matrimoni gay sono vietati dalla nostra costituzione o no ?
Ecco la risposta della prof.ssa Marilisa D’Amico, ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università degli studi di Milano.
Nella nostra Costituzione non esiste alcun divieto al pieno riconoscimento del diritto degli omosessuali al matrimonio.

Secondo l’opinione della Corte Costitùuzionale non sussiste l’obbligo di quel riconoscimento, ma il legislatore sul punto è libero e una legge che riconoscesse a tutti il diritto al matrimonio sarebbe perfettamente costituzionale, visto che non può dirsi che tutto quanto non è obbligatorio è ipso facto vietato.

Ricordiamo che nel nostro paese non solo non è previsto il matrimonio, ma non esiste alcuna forma di riconoscimento giuridico per le unioni tra persone dello stesso sesso, a differenza di quanto avviene nella quasi totalità dei paesi della comunità europea.

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