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CARO SINDACO, MI PERMETTA… Replica di Mauro Pirovano

Oggi sul Giornale di Lecco, in prima pagina campeggia la notizia del matrimonio fra i nostri amici Juan e Franco che lo scorso 28 settembre si sono uniti a Lugano. Nel titolone sul “caso”, così è stato catalogato l’evento, compare anche un sottotitolo relativo alla posizione del sindaco di Lecco, Brivio, contario ai matrimoni gay.

Nella seconda pagina del settimanale lecchese in un intervista, Brivio afferma “Ritengo che i valori del matrimonio non possono essere estesi al di fuori delle coppie eterosessuali” ma poi si annuncia favorevole “al riconoscimento di alcuni diritti anche alle unioni di fatto “.

Mi pare che alla luce di quanto affermato dal primo cittadino del nostro capoluogo si potrebbero sviluppare alcune riflessioni.

Riguardo ai “valori”, che pare siano una prerogativa soltanto dei matrimoni tra etero, sarebbe interessante capire a quali di esse il sindaco fa riferimento. Forse il reciproco amore, oppure l’impegno a prendersi cura gli uni degli altri, o ancora il rispetto reciproco, o ancora il sostenirsi reciprocamente sul fronte economico ? Elementi certo fondamentali che però mi pare non possano dirsi bagaglio valoriale esclusivo di una coppia etero. Forse Virginio Brivio pensa che l’amore fra due persone dello stesso sesso non possano o sappiano vivere gli stessi valori? Quale altro valore minore potrebbe portare due persone gay o lesbiche a decidere di unirsi in un vincolo matrimoniale? Forse sola la passione per le belle cerimonie, per i viaggi di nozze oppure l’occasione imperdibile di arredare bene la propria casa?

Caro Sindaco, mi permetta la confidenza, i valori che costruiscono l’amore e la scelta di viverlo reciprocamente ogni giorno, non ci crederà, ma sono gli stessi anche per le coppie dello stesso sesso.

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