Segnaliamo un documento interessante redatto dalla Diocesi di Padova, e dall’ ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e della scuola. Il responsabile dell’ufficio Don Lorenzo Celi risponde alle numerose e preoccupate segnalazioni fatte da genitori, insegnanti di religione, docenti e parroci in merito alla cosiddetta questione del gender, “sollecitati da allarmanti messaggi giunti attraverso i social network, scaturiti da incontri organizzati anche a livello parrocchiale nella nostra diocesi e nei territori circostanti.”
Nel documento alcune interessanti affermazioni.
La prima di esse cerca di eliminare le banali semplificazioni che a volte vengono fatte da coloro che nelle parrocchie organizzano incontri su questi temi :
“ La “questione del gender” è alquanto complessa: in essa vengono ricondotte varie teorie frutto dell’elaborazione di diverse correnti di pensiero. Non è dunque corretto esprimersi su di essa senza prima averla conosciuta nella sua totalità, così da poter discernere quanto risponde alla visione antropologica cristiana e quanto invece ad essa si oppone.”
La seconda affermazione riguarda l’allarme che viene trasmesso sulla pericolosa operazione mossa a promuovere surrettiziamente una cultura Gender nelle scuole attraverso la legge detta la “buona scuola”. Sappiamo che su alcuni giornali e nei famigerati incontri organizzati anche sul nostro territorio i relatori attaccano pesantemente sia la legge sia la ministra Giannini che l’ha difesa. Il documento della Diocesi di Padova invece afferma :
“Da parte nostra, riteniamo che questi riferimenti normativi e le delucidazioni apportate dalle competenti autorità ministeriali meritino la massima attenzione di tutti e vadano nella corretta direzione di favorire un sempre più consapevole e responsabile coinvolgimento delle famiglie nella scelta dell’indirizzo educativo per i loro figli. ”
La terza ed ultima affermazione riguarda l’invito che Giuristi per la vita, la Manif Pour Tous, l’associazione Pro Vita, Tempi.it, ed i soliti relatori dei famigerati convegni anti Gender, stanno facendo per far sottoscrivere la richiesta di indizione di un referendum abrogativo della legge che introdurrebbe “l’insegnamento della teoria del gender nel sistema scolastico”. Ancora una volta con molta chiarezza l’ufficio diocesano ricorda che il referendum vuole l’abrogazione totale della legge detta “Buona Scuola” ed ha quindi una chiara connotazione politica e che in nessun caso la legge introdurrebbe l’ideologia gender nelle scuole :
Senza entrare nel merito della proposta politica, per dovere di chiarezza e di correttezza, va precisato che la proposta di referendum in questione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 165, con l’attribuzione del numero 15A0565, attiene all’abrogazione in toto della legge 107 del 13 luglio 2015, c.d. sulla “buona scuola” che, come ribadito nel punto precedente, non ha alcuna connessione con la “teoria gender”.
Riportiamo qui sotto il link del documento prima che qualcuno creda che sia un’altra invenzione della lobby gay :