Il Tribunale di Roma, a pochi giorni dallo stralcio della stepchild adoption dalla legge delle unioni civili, riconferma il percorso intrapreso e concede anche un adozione del partner anche incrociata. I giudici hanno dato il via libera all’adozione di due bambine di 4 e 8 anni da parte di due donne conviventi.
Il tribunale di Roma che ha riconosciuto il diritto delle due madri ad avere la tutela della figlia dell’altra, facendo riferimento alle cosiddette “adozioni in casi particolari“.
Le bambine avranno lo stesso doppio cognome ma per la legge non saranno sorelle. Secondo Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford è il primo caso in Italia. Una delle due bambini, tra l’altro, è nata grazie alla procreazione assistita in Danimarca.
Maria Grazia Sangalli di Rete Lenford spiega che in mancanza di una normativa “l’adozione da parte di queste coppie è possibile solo interpretando la normativa in vigore in senso ampio ed evolutivo”.
“Purtroppo – continua la Sangalli – il legislatore non contribuisce all’opera di adeguamento delle corti al diritto vivente con l’emanare norme che tengano conto della realtà”.
Questo nuovo ulteriore provvedimento, che resta nella scia delle già note sentenze, ha una peculiarità rispetto alle precedenti infatti le minori, in favore delle quali è stata riconosciuta l’adozione, sono nate ciascuna da una delle due donne della coppia.
In questo modo ognuna ha un genitore biologico ed un genitore sociale, entrambi con piena e pari capacità e responsabilità genitoriale”.
I giudici hanno avuto riguardo esclusivamente all’interesse delle minori nel vedere riconosciuto e tutelato il rapporto genitoriale che ciascuna ha con la madre sociale, rapporto che dunque si affianca, senza sostituirlo, a quello con la madre biologica, arricchendo la sfera delle relazioni delle bambine.