Consentite anche le adozioni
Parigi, 12 aprile

L’estensione alle coppie gay del matrimonio e dell’adozione è stata definitivamente approvata dal Senato francese dopo che era già stata approvata dall’Assemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento, il 12 febbraio scorso.

La legge, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Francois Hollande, viene considerata la più importante riforma sociale dai tempi dell’abolizione della pena di morte, nel 1981. Contro di essa, oltre alle formazioni politiche della destra, si erano espresse la Chiesa cattolica, i musulmani e gli evangelici, che avevano organizzato varie manifestazioni a Parigi. Il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale, aveva parlato di “baratro imminente”, invitando l’Italia a non seguire l’esempio dei francesi.

Ed invece, proprio nel giorno in cui arriva la notizia dalla Francia, il presidente della Consulta, Franco Gallo ricorda che nel nostro paese il legislatore deve affrontare il nodo delle unioni gay, sollecitando una “regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni”.

Sta di fatto che l’Italia appare in Europa sempre più sola e arretrata in materia di diritti Civili. Nel nostro paese non solo non esiste il matrimonio ugualitario, ma nemmeno alcuna forma di riconoscimento delle coppie omoaffettive (come i Pacs che nella stessa Francia esistono già dal 1999) e soprattutto nessuna legge contro l’omofobia, a differenza della quasi totalità degli stati conmunitari.

Nota: perchè il matrimonio gay diventi operativo è tuttavia necessario attendere un nuovo passaggio alla Assemblea nazionale, in quanto il senato ha apportato alcuni emendamenti in altri punti del disegno di legge di cui la norma sul matrimonio ugualitario fa parte.