La tematica è tra le più discusse a livello nazionale ed anche a Lecco le posizioni dei consiglieri comunali chiamati ad esprimere il proprio voto a riguardo non mostravano compattezza d’intenti. Alla fine, dopo tre commissioni, diversi mesi di lavoro e un’ora abbondante di discussione in sede di Consiglio Comunale, la proposta di istituire un registro per le Dichiarazioni Anticipate di Volontà (alias, il testamento biologico) ha incontrato ancora una volta il muro del no, archiviando ancora una volta un tema complesso e dibattuto.
Era stata la prima amministrazione Brivio, nel 2011, a bocciare la proposta sostenuta dalla firma di oltre mille cittadini, promossa dalle associazioni Qui Lecco Libera, Renzo e Lucio, Arci, Cgil e Cellula Coscioni. Contro quella decisione Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) aveva riportato a Palazzo Bovara l’argomento, depositando nel novembre scorso una proposta per l’istituzione di un registro comunale dove rilasciare le proprie dichiarazioni anticipate di volontà: uno strumento, un diritto, come sottolineato da Anghileri in apertura di dibattito lunedì sera, per avere la possibilità di scrivere le proprie volontà rispetto a una partita importante, quella della vita e, a detta del consigliere, richiesto a gran voce da sempre più cittadini.