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SE LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA E' OMOFOBA

Approvata alla Camera, è un passo indietro
20 febbraio 2013

Alla Camera dei deputati viene approvata l’estensione della legge mancino ai reati per omofobia. La norma, già indebolita da una serie di emendamenti al ribasso, viene snaturata da un emendamento che istituisce della “zone franche” all’interno delle quali sia possibile dare luogo a propaganda razzista, antisemita, omofobica. Sembra incredibile in uno stato civile. Se non ci credete dare una occhiata alla rassegna stampa.

Ecco il commento del nostro presidente, Mauro Pirovano:

 

COMUNICATO STAMPA

Chi mai avrebbe mai pensato all’indomani della proposta di legge contro l’omofobia approvata per la prima volta da almeno un ramo del Parlamento, di trovarci qui a scrivere con sconforto su di essa. Eppure è proprio quello che accade.

All’interno della legge Mancino che combatte le discriminazioni, è stata introdotta anche l’omo-transfobia, ed una cosa che riteniamo opportuna, ma nello stesso tempo si è voluto introdurre un sub-emendamento che di fatto sancisce le discriminazioni legalizzate se “assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto”.

Questo emendamento è il prezzo che il relatore Scalfarotto ed il Partito Democratico hanno dovuto e voluto pagare a parte della maggioranza di Governo ignorando che la legge, che è di iniziativa parlamentare, poteva essere approvata sia alla Camera che al Senato con una maggioranza diversa, la stessa che aveva presentato la proposta di legge.

Il relatore della legge ed il PD, non hanno cercato la maggioranza necessaria per garantire una buona legge, ma hanno cercato una legge necessaria per garantire una maggioranza.

Da giorni le varie associazioni GLBT hanno cercato invano di impedire questo ma senza ottenere dal relatore e dal PD alcun ascolto. Il risultato è che si è arrivati addirittura a peggiorare una legge che già esisteva. Il PD ha cercato invano un accordo con il centro destra che da subito ha giocato al ribasso, senza poi nemmeno incassarne il voto favorevole. Fiumi di parole inutili che manifestavano un fasullo ed inesistente pericolo di libertà di opinione. Complice di questo atteggiamento buona parte del mondo cattolico che, attraverso l’opera dei sui rappresentanti più conservatori ed omofobi, ha poi incassato un salvacondotto legalizzato pericolosissimo.

Una brutta vicenda politica e parlamentare che preoccupa e che fa passare in secondo piano il risultato positivo ottenuto che però non ci può bastare.

Per questo ci appelliamo all’intelligenza di quella parte del PD che crede realmente che i diritti ed i valori non si negoziano e non si sacrificano sull’altare di logiche politico governative, sempre più lontane dalle realtà, e chiediamo una chiara inversione di marcia nel futuro dibattito al Senato dove la legge approderà.

Nello stesso tempo attendiamo con pazienza il maturare di un centro destra incapace di assumere un atteggiamento laico ed innovatore, presente nei partiti conservatori europei, ma assolutamente latitante nella destra italiana.

Mauro Pirovano, presidente di “Renzo e Lucio” – 21/09/2013

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