Sconcertanti le notizie che arrivano dal Consiglio regionale lombardo dove la maggioranza ha approvato una mozione che chiede l’istituzione in Lombardia della ‘Festa della famiglia naturale’ “fondata sull’unione fra uomo e donna”. La mozione presentata dalla Lega Lombarda, chiede di istituire una data per celebrare la ‘Festa della famiglia naturale’ e di impegnarsi per fare pressioni sul governo nazionale affinche’ non venga applicato il ‘Documento standard per l’educazione sessuale in Europa’, redatto dall’Organizzazione mondiale della sanita’. Queste le affermazioni di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord : “Siamo assolutamente contrari a ogni forma di discriminazione nella nostra societa’, ma oggi vogliamo denunciare con forza che dietro lo spettro dell’omofobia si sta cercando di imporre un modello culturale preciso che e’ ostile alla famiglia naturale”. “Noi – aggiunge il capogruppo leghista – non vogliamo imporre nulla, ma e’ nostra intenzione difendere e tutelare la famiglia naturale, anche istituendo una Festa regionale che ne promuova la valorizzazione”.
Altre perle poi sono state espresse nella discussione : «Non si può negare il principio che un rapporto fra un uomo e una donna è su un piano superiore da qualsiasi altro tipo di rapporto». Ancora : «La scuola vuole esaltare l’omosessualità e la vita gay». «I gay non sono famiglie, sono solo coppie».
Ed infine la richiesta, che pare indichi le vere motivazioni di questo intervento ideologico, quella di destinare fondi che “permettano ai genitori di poter istruire i propri figli presso scuole private” cioè quelle cattoliche. A favore del documento ha votato la maggioranza di centrodestra (Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia), mentre le opposizioni (Pd, Patto civico e M5S) sono uscite dall’aula al momento del voto perche’ hanno ritenuto strumentale il modo in cui e’ stato trattato l’argomento. Secondo Carra (PD), “il Consiglio ha votato una mozione del tutto strumentale e priva di effetti pratici”.
Indignati di questa scelta e di queste motivazioni vi invitiamo a firmarne la richiesta d’abrogazione su change.org