Cosa sta accadendo in Cecenia? Da più parti giungono informazioni di persecuzioni ed arresti di persone omosessuali, qualcuno parla di nuovi campi di concentramento gay, pare ci siano anche delle vittime, ma difficile fare un quadro preciso a causa delle poche informazioni.
Da dove arrivano le informazioni?
La notizia circolava da alcuni giorni e giustamente si è cercato di verificarne la correttezza delle fonti, poi alcuni media hanno iniziato a pubblicare titoli che richiamavano oltre alle persecuzioni anche dei presunti campi di concentramento. Da qui la reazione immediata ed il tam tam mediatico. Uno dei siti più affidabili che da tempo seguono le vicende estere delle comunità LGBT, Il grande Colibrì, si consiglia una maggiore responsabilità nel raccontare la vicenda per evitare inutili e poco produttivi sensazionalismi.
Su altre pagine si alternano interviste: segnaliamo quella di Caterina Coppola su Wired che dà voce a Svetlana Zakharova, attivista LGBT Russa e l’intervista ad Antoni Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, pubblicata da Federico Bitti su Repubblica.it
Di certo sappiamo che in Cecenia le persone omosessuali da tempo sono perseguitate. La campagna antigay di Putin e del suo governo, con le leggi contro la propaganda gay e le impunite, aggressioni di vere proprie squadriglie nei confronti delle persone omosessuali, hanno da tempo instaurato un clima di odio in Russia e nei suoi stati satelliti.
Le notizie che arriva dalla Cecenia sono fortemente preoccupanti, si sta anche cercando di creare una via di fuga per le persone perseguitate e l’atteggiamento del governo che nega l’esistenza di persecuzioni nei confronti delle persone gay semplicemente per il fatto che in Cecenia i gay non esistono, è un segnale chiaro che è proprio il Governo Ceceno il primo responsabile della situazione.
Esistono realmente dei campi di reclusione?
Ma i campi di concentramento, che tanta indignazione hanno suscitato esistono davvero? Al momento tutte le fonti parlano di una o più ex caserme o prigioni in cui le persone omosessuali sono state rinchiuse, insieme ad altri arrestati. Lì verrebbero interrogate, torturate e trattenute in condizioni disumane, si parla anche di tre vittime. Certamente la situazione è gravissima, è necessaria una forte mobilitazione dal basso e dall’alto per chiedere alla Cecenia di sospendere immediatamente questa persecuzione e garantire alle persone la loro dignità e libertà. L’evocare i campi di concentramento ha forse aiutato a rompere il velo di silenzio che attorniava la vicenda cicena. Persone gay arrestate e perseguitate, è brutto dirlo, forse non richiamavano l’eco dei media e l’attenzione di tutti, ma crediamo sia importante per sostenere la causa delle persone omosessuali in Cecenia, garantire la corretta informazione e fare lo sforzo di verificare le fonti e continuare a seguire e documentare la vicenda e dove è possibile dare un aiuto concreto.
Come sostenere chi sta cercando di aiutare queste persone?
Intanto segnaliamo che il Russian LGBT Network ha organizzato un Piano d’emergenza per evacuare gli omosessuali ceceni che rischiano di essere catturati o che sono sopravvissuti alle detenzioni di massa e, in collaborazione con il movimento per i diritti LGBT All Out, ha lanciato una campagna per raccogliere i fondi necessari a mettere in salvo questi uomini.
Il sito internet della campagna di finanziamento collettivo è disponibile qui: allout.org/chechnya