Questo pomeriggio si è svolta l’iniziativa dell’associazione “Renzo e Lucio” con i volontari del Lecco Pride. Un’azione di protesta, contro l’atteggiamento ostruzionista che la Lega per Salvini sta da giorni operando in Senato al fine di impedire la discussione del Disegno di Legge Zan che mira a punire le azioni violente motivate dall’odio nei confronti di omosessuali, transessuali, disabili e di donne che subiscono violenze.
Da giorni il leghista Andrea Ostellari, il presidente della commissione giustizia al Senato, rimanda l’approdo nell’aula del Senato del disegno di legge.
Nei giorni scorsi l’associazione Renzo e Lucio ha scritto ai Senatori della Lega del territorio lecchese Faggi e Arrigoni, avendo da loro una risposta che non ci soddisfa. Un miscuglio di temi che non c’entrano per nulla con la legge in discussione, e che rimarcano la propaganda della limitazione della libertà di opinione che come già dimostrato da tanti giuristi, non viene minimamente compromessa.
Così, oggi, una quindicina di persone hanno manifestato con cartelli colorati in piazza Garibaldi chiedendo subito la calendarizzazione del DDL.
“Purtroppo non è la prima volta che scendiamo in piazza a protestare per questa legge” racconta la presidente dell’associazione, Dalila Maniàci “lo abbiamo fatto anche lo scorso luglio e speriamo di non doverlo fare più. É frustrante osservare come una legge che non toglie diritti a nessuno ma, anzi, tutela le minoranze, venga continuamente rinviata.
L’accusa più diffusa che viene mossa è che si tratta di una legge liberticida, che mina la libertà di espressione. Ma quando parliamo, per esempio, di persone trans, non stiamo parlando di opinioni. Se compi un atto transfobico nei miei confronti, questo non può essere giustificato “dall’opinione e dalla tua libertà di espressione”. Essere trans non è una scelta. Come non è una scelta essere omosessuali né disabili.
Siamo stanchi delle scuse strumentali e delle inversioni di marcia improvvise: come quella di Italia Viva, che prima dice di “fare in fretta”, poi si dice disponibile a discutere nuovamente le modifiche. Ciò significa rinviare ancora una legge che rischia di essere finite nel dimenticato per via di un interesse politico non così difficile da scorgere. Ma quando parliamo di diritti umani, gli interessi e le fazioni politiche non dovrebbero esistere. Come donna non eterosessuale, voglio che la minoranza a cui appartengo venga tutelata: anche questa, non è un’opinione”.
Durante il flash-mob i manifestanti hanno indossato dodici cartelli colorati recanti la scritta “#legge Zan ora” manifestando il loro disappunto “per l’atteggiamento ideologico della Lega” recandosi poi con una bandiera dell’associazione di fronte alla sede della Lega a Lecco.
Un’azione semplice, circoscritta a causa delle limitazioni legate alla pandemia, ma che ha voluto manifestare tanta rabbia e dissenso nei confronti di alcuni partiti politici, Lega per Salvini, Fratelli d’Italia e Italia Viva, che stanno pregiudicando una legge essenziale e giusta.