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17/01/2015 CONVEGNO DELLA REGIONE LOMBARDIA CONTRO I DIRITTI AI GAY

Si è svolto a Milano nei palazzi della Regione Lombardia il convegno dal titolo “difendere la famiglia per difendere la comunità” promosso da alcune associazioni cattoliche conservatrici e sostenuto dal Presidente Maroni, che ha voluto legare il marchio EXPO all’iniziativa.

I relatori fanno parte di quel gruppo catto-conservatore che da tempo gira l’Italia a spargere non tanto “la buona novella dell’amore” ma “la cattiva minaccia del pericolo”. I quattro amici ( così si sono definiti in un perfetto stile ciellino) chiamati a svolgere il ruolo di relatori erano un sociologo, uno psicologo, un sacerdote, una sposa sottomessa ( cosi si è definita) ed un politico rampante ex parlamentare del Pd e promotore del suo nuovo giornale “La croce”. Nel ruolo di moderatore il direttore di Tempi.it un quotidiano on line, vicino a CL, che si impegna ogni giorno a ricordare a tutti quale grande pericolo sono le cosi dette “teorie gender” , quanto sono cattivi e viziosi i gay, e che grave pericolo sarebbe riconoscere loro un minimo di riconoscimento giuridico.

Al convegno hanno partecipato quasi tutti gli assessori della giunta regionale  nonché diversi esponenti politici, da Ignazio La Russa (Fdi) a Roberto Formigoni (Ncd), fino al ministro delle infrastrutture Maurizo Lupi (Ncd“) che contornavano la Figura di Maroni e del presidente del Consiglio Regionale.

I diversi relatori che si sono alternati sul palco, sostenuti a volte da tifo da stadio, non hanno però brillato in alte argomentazioni scientifiche ma si sono spesso avvalsi di tanti luoghi comuni, di battutine, di frasi ad effetto e quando hanno cercato di affrontare aspetti dei temi in gioco lo hanno fatto anche con assurde tesi, addirittura un relatore ha paragonato la  stepchild adoption all’utero in affitto.

Buona parte del convegno è stato speso per ricordare che la famiglia tradizionale, oltre ad essere l’unica possibile per natura, è in pericolo perché minacciata continuamente da una cultura che è sostenuta dal pensiero unico dominate.  La logica era chiara lasciare intendere che qualsiasi riconoscimento giuridico concesso alle coppie omosessuali è un passo in avanti verso una deriva pericolosa e minacciosa che mette in pericolo le famiglie ma soprattutto i “nostri figli”.

Prima dell’intervento del presidente Maroni che ha definito quattro pirla i cittadini della sua Regione che manifestava fuori dal convegno, un ragazzo giovane ha cercato di prendere la parola e di fare una domanda ma è stato fischiato e cacciato in malo modo con urla da stadio, prendendosi pure del “Culatone” dal solito Ignazio La Russa ed un bel “va a cagare” dal moderato moderatore.

Insomma il solito teatrino di coloro che stanno cercando di utilizzare temi importanti e che stanno a cuore a tutti per i loro fini politici e purtroppo anche per interessi personali ( vedi loro libri, loro giornali ).

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