La situazione in Russia è particolarmente drammatica: gli attivisti LGBTI sono costantemente oggetto di violenze da parte della polizia durante le manifestazioni, i crimini d’odio hanno raggiunto un livello estremamente preoccupante, mentre lo Stato continua a varare leggi che rendono impossibile la vita delle persone LGBTI.
Poche settimane fa Putin ha promulgato una legge che sanziona su tutto il territorio nazionale la “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali davanti a minori”, rendendo di fatto impossibile pronunciare le parole “gay”, “lesbica”, “bisessuale”, “transessuale” e “intersessuale” in qualunque contesto pubblico.
Ma il lavoro delle associazioni per i diritti delle persone LGBTI è reso impossibile da un’altra legge che obbliga all’iscrizione a un particolare registro tutte quelle associazioni che ricevono fondi da enti non russi. La mancata iscrizione a questo registro degli “agenti stranieri”, che nel contesto russo equivale a essere considerati traditori della patria, comporta sanzioni pesantissime.
Le associazioni che difendono i diritti umani delle persone LGBTI in Russia si rifiutano di essere considerate degli agenti di potenze straniere poichè ciò significherebbe dar ragione a chi sostiene che l’omosessualità è una degenerazione importata in Russia dall’Occidente.
Invece le associazioni LGBTI russe si battono per proteggere i diritti dei cittadini russi e aiutare il loro Stato a rispettare la propria Costituzione Federale che impone il rispetto dei diritti umani di tutti. Questa situazione ha portato varie associazioni LGBTI a dover pagare multe salatissime (sino a 25.000 euro) e a dover interrompere tutti i progetti fatti in collaborazione con enti non russi, dovendo conseguentemente restituire le somme anticipate.
Per aiutare le associazione LGBTI russe a sopravvivere e a continuare il loro prezioso lavoro le associazioni LGBT Italiane hanno deciso di dare il via a una corsa di solidarietà nazionale per raggiungere la somma di almeno 10000 euro entro la fine di settembre.